Vitamina F e l’importanza degli acidi Omega 3

La vitamina F è una miscela di tre tipi di acidi grassi polinsaturi (PUFA): acido linoleico, acido linolenico e acido arachidonico. Gli acidi grassi polinsaturi hanno una struttura a base di carbonio caratterizzata dalla presenza di 2 o più doppi legami lontani tra loro di almeno tre carboni consecutivi in modo da evitare la formazione di dieni coniugati, estremamente attaccabili dai radicali liberi, causando perossidazione, fenomeno estremamente pericoloso che comporta il precoce "invecchiamento" delle cellule e l'insorgere di varie patologie più o meno gravi come, ad esempio, cancro, sclerosi multipla, diabete, artrite reumatoide, enfisema, cataratta, malattia di Parkinson, malattia di Alzheimer, ecc. Gli acidi grassi polinsaturi sono acidi grassi essenziali perché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli, ma li dobbiamo assumere con la dieta. I più importanti sono l’acido linoleico (omega 6) e l’acido alfa-linoleico (omega 3) e da questi l’organismo può creare gli altri. La vitamina F è indispensabile nella formazione della membrana cellulare ed è precursore di moltissime molecole, in particolare gli eicosanoidi che sono una classe di composti comprendenti leucotrieni e tre tipi di prostanoidi: prostaglandine, prostaciclina e trombossani. Le prostaglandine sono dei mediatori dell’infiammazione mentre i leucotreni sono mediatori della risposta allergica e dei meccanismi dell’immunità.

 È indispensabile perché ostacola la deposizione di trigliceridi e colesterolo nelle arterie, prevenendo l'aterosclerosi, favorisce l'integrità della pelle e dei capelli, favorisce la riduzione di peso e stimola l'attività delle ghiandole a secrezione interna. La carenza comporta un’inferiore produzione di prostaglandine che si manifesta con secchezza e desquamazioni cutanee, malattie cardiovascolari, alterato lo sviluppo del sistema nervoso centrale  e le situazioni più a rischio riguardano i neonati (specialmente prematuri), le donne in gravidanza, le diete dimagranti drastiche e le diete squilibrate .Il fabbisogno giornaliero di vitamina F è stato valutato in una quantità che varia da 10 a 20 grammi. Con l’avanzare dell’età il complesso enzimatico che converte l’acido linoleico negli altri acidi grassi essenziali diminuisce di efficacia, da cui consegue un aumento del fabbisogno.

Una componente importantissima della vitamina F sono gli omega 3, acidi grassi essenziali chiamati così perché il primo doppio legame si trova a tre carboni di distanza dall’ultimo carbonio della catena (il carbonio omega). Questi esercitano un gran numero di azioni a livello fisiologico. Il loro uso è molto diffuso e per le dosi comunemente ingeriti i loro effetti collaterali sono minimi. Il giusto equilibrio tra le due famiglie di acidi grassi, omega 6 ed omega 3 è fondamentale per il  mantenimento od il ripristino delle condizioni di buona salute dell’organismo.

Nei bambini autistici il rapporto omega 6/omega 3 risulta più alto rispetto ai bambini sani. Questo rapporto è da considerarsi come un indice di benessere dell’organismo e risulta essere fondamentale per la prevenzione e la cura di:

  • •  Patologie cardiovascolari
  • •  Riducono il livello dei trigliceridi nel sangue
  • •  Portano alla regressione del processo aterosclerotico
  • •  Prevengono la trombosi e di conseguenza l’infarto del miocardio
  • •  Patologie croniche gravi
  • •  Processi infiammatori
  • •  Patologie del sistema nervoso
  • •  Malattia di Alzheimer
  • •  Depressione
  • •  Ridotta capacità cognitiva (es. scarsa memoria)

Un recente studio ha però evidenziato una possibile interazione tra cortisone e assunzione di omega 3. In pratica questi due composti, se assunti in contemporanea, possono causare eccessiva fluidità ematica, problemi gastrici a vari livelli fino ad arrivare a patologie ulcerose ed effetto pro-infiammattorio. Tutto questo può essere spiegato dal fatto che il cortisone comporta l’ossidazione degli omega 3 cambiando drasticamente la loro azione a livello fisiologico e impedendone la naturale azione benefica sull’organismo;  è anche vero che ulteriori studi sono necessari per dimostrare l'eventuale interazione di cortisone e di omega-3 in ampie gamme di assunzione (Dept. of Nutrition, General Hospital Korgialenio-Benakio (Red Cross Hospital), Athens, Greece).

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Fonti: I principi di biochimica di Lehninger - David L. Nelson, Michael M. Cox

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