Candida albicans

La Candida albicans è un fungo saprofita appartenente alla famiglia dei Saccaromiceti. Essa, e in misura minore altri tipi di Candida, è presente nel cavo orale, nel tratto gastrointestinale e in quello vaginale dell’organismo[1]. In individui sani questa colonizzazione rimane generalmente benigna, tuttavia soggetti immunocompromessi possono spesso soffrire di infezioni della cavità orale. Questo tipo di infezioni orali sono definite “candidosi orale”[1] e sono prevalentemente causate dalla specie albicans e può appestare l’orofaringe e/o l’esofago di persone con disfunzioni del sistema immunitario adattativo. In effetti, patologie come l’HIV o l’invecchiamento possono essere dei fattore di rischio per lo sviluppo della candidosi orale[2].

Si stima che circa il 75% di tutte le donne soffrano almeno una volta nella loro vita di candidiasi vulvovaginale (VVC), con il 40-50% di loro che sperimenta almeno un episodio ulteriore di infezione[3,4] e una piccola percentuale, il 5-8 %, che soffre di almeno quattro infezioni di VVC all'anno[5]. I fattori predisponenti alla VVC sono meno definiti rispetto alla candidosi orale e comprendono diabete mellito, l’uso di antibiotici, contraccettivi orali, la gravidanza, terapie ormonali e cattiva alimentazione[6]. Nonostante la loro frequenza e la morbilità associata, le infezioni superficiali da Candida albicans non sono letali. In netto contrasto, la candidosi sistemica è associata ad un elevato tasso di mortalità, anche con l’impiego della terapia di prima linea antifungina[7,8,9]. Sia la neutropenia che il danno della mucosa gastrointestinale sono fattori di rischio per lo sviluppo di candidosi sistemica (disseminata)[10].

Altri fattori di rischio includono cateteri venosi centrali, che consentono l’accesso diretto del fungo al flusso sanguigno, l’applicazione di antibatterici ad ampio spettro, che consentono la crescita eccessiva del fungo, e traumi o interventi chirurgici gastrointestinali, che distrugge la normale barriera mucosale[11].

L’infezione da candida colpisce molto più di quanto si pensa: bronchi, cervello e stomaco sono alcuni degli organi che possono essere soggetti all’aggressione di questo micete. Le reazioni di tipo allergico o asmatico, le patologie dell’apparato digerente e di quello genito-urinario, le sinusiti croniche, l’artrite o malattie gravi come cancro e malattie autoimmuni sono il quadro in cui opera questo fungo. Talvolta esso è causa di manifestazioni sintomatiche che ricordano una determinata patologia e altre volte è coinvolto concretamente nello scatenamento o nel peggioramento di una sindrome o una malattia.

  1. Deregolazione Immunitaria: l’infezione da Candida provoca una de regolazione del sistema immunitario. Questo può risultare depresso o iperattivo che provoca uno stato infiammatorio sistemico dell’organismo. Il rischio di subire infezioni da parte di patogeni aumenta così come la formazione di reazioni allergiche verso particolare allergeni che sino a prima non erano mai stati un problema.
  2. Sovrappeso: la candida, come già detto, influenza il metabolismo degli zuccheri, alterandolo e provocando un consumo smisurato degli stessi e interferendo con la normale regolazione del peso corporeo.
  3. Mal di testa: è il risultato di uno stato infiammatorio nell’organismo dovuto a iperlavoro del sistema immunitario. Questo iperattività immunitaria può essere provocata da infezione da candida che lo mantiene attivo e come conseguenza si ha lo sviluppo di un’infiammazione sistemica.
  4. Depressione: la candida produce la candidotossina, una sostanza neurotossica che agisce sul sistema nervoso compromettendo l’azione regolatrice dei neurotrasmettitori cerebrali. Questo provoca la formazione di sintomi psichici come ansia, pianto frequente, paura, etc.
  5. Patologie dell’apparato digerente: la colonizzazione della Candida albicans in pazienti affetti da malattie del tratto gastrointestinale è stata documentata in diverse situazioni. I pazienti con diverse malattie che interessano il tratto gastrointestinale furono “colonizzati” dalla Candida più frequentemente rispetto agli individui di controllo.
    1. Morbo di Crohn: l'infiammazione che è caratteristica della malattia di Crohn (CD), un tipo di malattia infiammatoria intestinale (IBD), si ritiene che si verifichi come risultato di un’interazione di deregolazione immunitaria tra l'ospite e i componenti della flora microbica intestinale. Gli studi hanno dimostrato che esiste un'associazione tra la malattia di Crohn e la colonizzazione intestinale da Candida.
    2. Sindrome dell’intestino permeabile: questa condizione clinica è un disordine funzionale dell’apparato digerente in cui il normale assorbimento intestinale è alterato a causa di infiammazione della mucosa che compone quest’organo. Si presenta, nella maggior parte dei casi, con diarrea, dolori addominale, gonfiore e stitichezza. La fermentazione degli zuccheri ad opera della Candida, lungo l’intestino, provoca la formazione di gas e irritazione della mucosa, con innesco o peggioramento di questa patologia.
    3. Colite ulcerosa: è una malattia infiammatoria cronica che colpisce la mucosa del retto e/o del colon. Dagli studi condotti è emerso che risolvendo l’infezione da Candida si riesce a trarre un beneficio importante nella cura della colite ulcerosa.
    4. Ulcera gastrica: questa patologia è dovuta a vari fattori e provoca una ridotta secrezione di muco gastrico a protezione della parete o un’iperacidità che danneggia la parete dello stomaco. La presenza di un’infezione di Candida era associata con una più difficile cura dell’ulcerazione gastrica e una più facile manifestazione della stessa.
  6. Patologie ginecologiche: l’instaurarsi di un’infezione da Candida provoca, molto spesso, la formazione di candida vaginale, cistiti e contrazione della muscolatura del pavimento pelvico. La candida promuove uno stato infiammatorio continuo e rende molto più suscettibile questo apparato a diverse problematiche.

Riuscire a debellare l’infezione da Candida albicans è un tassello fondamentale affinché si voglia mantenere un corretto equilibrio fisiologico. L’abuso di antibiotici, l’elevato consumo di zuccheri e, in generale, un’alimentazione acidificante sono spesso causa di una disbiosi intestinale che favorisce la proliferazione di questo micete. Bisogna però ricordare che la Candida fa parte della nostra normale flora batterica: debellarla non coincide con una corretta salute dell’organismo. È importante evitare che questo microorganismo si propaghi e intacchi altre sedi del nostro corpo perché questo può risultare estremamente dannoso per la nostra salute.

Fonti bibliografiche

1. Ruhnke M. Skin and mucous membrane infections. In: Calderone RA, ed. Candida and Candidiasis: ASM Press, Washington, DC, pp. 307-325., 2002.
2. Pappas PG, Kauffman CA, Andes D, Benjamin DK, Jr., Calandra TF, Edwards JE, Jr., et al. Infectious Diseases Society of America Clinical practice guidelines for the management of candidiasis: 2009 update by the Infectious Diseases Society of America. Clin Infect Dis. 2009;48:503–35. doi: 10.1086/596757.
3. Hurley R, De Louvois J. Candida vaginitis. Postgrad Med J. 1979;55:645–7. doi: 10.1136/pgmj.55.647.645.
4. Sobel JD. Vulvovaginal candidosis. Lancet. 2007;369:1961–71. doi: 10.1016/S0140-6736(07)60917-9.
5. Foxman B, Marsh JV, Gillespie B, Sobel JD. Frequency and response to vaginal symptoms among white and African American women: results of a random digit dialing survey. J Womens Health. 1998;7:1167–74. doi: 10.1089/jwh.1998.7.1167.
6. Fidel PL., Jr. History and new insights into host defense against vaginal candidiasis. Trends Microbiol. 2004;12:220–7. doi: 10.1016/j.tim.2004.03.006.
7. Pfaller MA, Diekema DJ. Epidemiology of invasive mycoses in North America. Crit Rev Microbiol. 2010;36:1–53. doi: 10.3109/10408410903241444.
8. Pfaller MA, Diekema DJ. Epidemiology of invasive candidiasis: a persistent public health problem. Clin Microbiol Rev. 2007;20:133–63. doi: 10.1128/CMR.00029-06.
9. Perlroth J, Choi B, Spellberg B. Nosocomial fungal infections: epidemiology, diagnosis, and treatment. Med Mycol. 2007;45:321–46. doi: 10.1080/13693780701218689.
10. Koh AY, Köhler JR, Coggshall KT, Van Rooijen N, Pier GB. Mucosal damage and neutropenia are required for Candida albicans dissemination. PLoS Pathog. 2008;4:e35. doi: 10.1371/journal.ppat.0040035.
11. Spellberg B, Marr K, Filler SG. Candida: What Should Clinicians and Scientists Be Talking About? In: Calderone RA, Clancy, C.J., ed. Candida and Candidiasis: ASM Press, Washington, DC, pp. 225-242., 2012.