Coltivazioni Biologiche Controllate e Norme GMP

I funghi sono veri e propri nutraceutici, cioè non semplici alimenti, ma possiamo definirli come un complesso di elementi naturali in grado di favorire il naturale benessere dell'organismo. In molti luoghi del mondo questi organismi fanno parte dell'alimentazione quotidiana e della medicina tradizionale popolare (pensiamo ai funghi Reishi, Shiitake, Maitake, ABM, Coriolus, Cordyceps, Auricularia, Coprinus, etc.). Bisogna però avere consapevolezza del fatto che preparati e integratori alimentari a base di funghi devono rispettare standard specifici di coltivazione biologica e di lavorazione nel rispetto delle norme GMP di buona fabbricazione.

L'utilizzo di integratori di funghi scadenti è pericoloso per lo stato di salute di chi lo assume; questo accade perché chi ne fa uso non si preoccupa minimamente di controllare la qualità del prodotto, la sua provenienza e la lavorazione subita, ma si preoccupa solamente del prezzo, che sia il più basso possibile.

Ovviamente, non avranno alcun beneficio dall'utilizzo dei funghi medicinali e poi saranno i primi che negheranno l'efficacia di questi nutraceutici perché, in base alla loro esperienza, non hanno avuto riscontri positivi. Allora, per evitare queste possibili incomprensioni, è giusto fare chiarezza su alcuni aspetti.

 

È importante, affinché si abbia un prodotto valido e che dia un efficace supporto, che i funghi siano coltivati secondo gli standard europei e rispettano le Norme di Buona Fabbricazione (GMP). Le GMP sono costituite da un insieme di regole che descrivono i metodi, le attrezzature, i mezzi e la gestione delle produzioni per assicurarne gli standard di qualità appropriati. Sono utilizzate soprattutto nel campo alimentare e in quello farmaceutico. Componente fondamentali delle GMP sono:

      • documentare, tramite apposite registrazioni, ogni aspetto del processo, ogni attività ed ogni operazione
      • utilizzare personale che abbia ricevuto un'apposita formazione
      • occuparsi attivamente di pulizia e sanitizzazione
      • verificare con regolarità il buon funzionamento degli strumenti e dei macchinari
      • validare i processi
      • gestire i reclami

La contaminazione da agenti chimici, metalli pesanti e xenobiotici possono alterare la bioattività delle sostanze contenute o accumularsi e dare risposte di ipersensibilità e intossicazione a livello epatico. Una delle grandi proprietà dei funghi è che sono degli ottimi chelanti, cioè capaci di formare complessi con i metalli, e sono per cui impiegati per sequestrare e rimuovere dai tessuti cationi metallici depositatisi in concentrazione tossica. Requisiti essenziali di un buon chelante è la scarsa tossicità, chimicamente stabile ed eliminabile attraverso gli emuntori. Se un fungo è già contaminato da metalli pesanti perderà questa sua proprietà e, oltre ad essere inutile come detossificante, può essere lui stesso causa di contaminazione. Lo stress termico è un altro parametro da tenere in considerazione perché se, per essiccare i funghi o per ricavare gli estratti, non si fa un controllo accurato della temperatura si rischia di inattivare le sostanze al loro interno. Questo perché le macromolecole come polisaccaridi, terpenoidi, enzimi e fibre vegetali si denaturano molto facilmente a causa dei legami di coesione deboli che caratterizzano questi composti.

Chiunque intenda acquistare un qualsiasi fungo medicinale deve tener conto di quanto appena detto perché si rischia di andare incontro a varie problematiche, anche gravi, che possono manifestarsi dopo molto tempo dalla prima somministrazione. In molti lamentano intolleranze e allergie verso i funghi, ma questo perché o li trovano allo stato selvatico, e quindi possono essere contaminati da inquinanti provenienti dall'aria o dal terreno in cui crescono, o sono coltivati in maniera errata, tramite l'utilizzo di insetticidi e di fertilizzanti chimici, e questo produce un fungo contaminato e altamente tossico per il nostro organismo. Se vengono rispettati gli standard biologici europei di coltivazione e le norme di buona fabbricazione (GMP), si ottiene un ottimo prodotto, libero da contaminanti e che può dare grande riscontro a livello fisiologico. La Freeland, grazie all'enorme esperienza acquisita nei molti anni trascorsi in questo settore, può garantire che i prodotti, da essa commercializzati, rispettino i parametri necessari per ottenere un prodotto biologico valido. Le coltivazioni (con trent'anni d'esperienza in questo campo) si trovano in Germania, a Francoforte, in serre, a temperatura e umidità controllate, e in Spagna, in Galizia, in piantagioni all'aperto, a pochi passi dall'oceano, su querce secolari che conferiscono energia e nutrienti tali da ottenere dei funghi con fortissime proprietà detossificanti e salutari per l'organismo. Questo metodo di coltivazione, oltre che permettere di recuperare aree dapprima inutilizzate grazie all'azione di riqualifica dei terreni operata dai funghi, conferisce una sinergia a tutte le parti del fungo, tale da conferire indispensabili azioni sull'organismo. Se non viene seguito un procedimento di coltivazione corretto si rischia di andare ad utilizzare dei funghi medicinali scadenti che possono dare intolleranze e causare problemi ulteriori nella persona che ne fa utilizzo. È indispensabile, per cui, che sia rispettato quanto appena detto e che anche chi ne vuole fare uso si informi e compia una verifica approfondita sulla validità del prodotto. Ricapitolando, un prodotto fungino, per essere considerato valido, deve:

      • Avere il marchio biologico della comunità europea
      • Rispettare le GMP e averne la certificazione
      • Gli estratti devono essere titolati e standardizzati in betaglucani e triterpeni, a concentrazioni in percentuali dichiarate
      • Il frutto intero del fungo deve dichiarare di essere 100% corrispondente al fungo in esso contenuto, macinato interamente e accuratamente essiccato
      • Dichiarazione della zona di coltivazione o provenienza della materia prima e paese di lavorazione

Qual è il significato di “Estratto Titolato e Standardizzato” (formula che alcune volte troviamo indicata sulle confezioni)?

La capacità terapeutica di un prodotto è direttamente correlata alla quantità di principi attivi presenti: questa quantità viene indicata da un valore percentuale che si definisce “titolo”.

La titolazione degli estratti, determinata mediante metodi analitici specifici per ogni sostanza, costituisce una garanzia sulla presenza dei principi attivi nell’estratto e quindi sulla sua stessa efficacia
La standardizzazione garantisce la costanza dell’attività, cioè determina che i principi attivi non solo sono presenti, ma lo sono anche in misura e contenuto costanti.

Pertanto, il titolo è l’indice della quantità di principi attivi per unità di peso del prodotto considerato. Un estratto standardizzato garantisce invece un contenuto di principi attivi costante e ripetibile in ogni lotto di produzione. È un indice di serietà professionale e di trasparenza che un’azienda produttrice riporti con precisione queste due informazioni.Detto questo, l'augurio è che la micoterapia inizi ad avere l'importanza che merita e che sia utilizzata, sempre più, per la prevenzione e il supporto a patologie che possono insorgere nell'organismo. Non bisogna aspettare che si manifesti una disfunzione per poi iniziare a trattarla, ma è qui che la micoterapia può fare veramente la differenza nel mantenimento a lungo termine della qualità della vita.