Digiuno prima e dopo la chemioterapia

Il digiuno, ovvero il periodo di parziale o totale astensione del cibo, è una pratica volontaria o conseguente a una prescrizione medica in cui il nostro corpo inizia a consumare le riserve di nutrienti immagazzinate e, secondo diverse teorie della medicina complementare, permette di eliminare sostanze tossiche, chimiche ed estranee dall'organismo, consentendo una detossificazione efficace e benefica di quest'ultimo e favorendo il ricambio dei tessuti e delle cellule del sistema immunitario.

Il dottor Franco Berrino, noto medico ed epidemiologo italiano dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, è convinto assertore del digiuno il giorno prima, durante e il giorno dopo aver effettuato la chemioterapia antitumorale.

Secondo il suo parere, ai pazienti che dovranno esser sottoposti a questo tipo di cure è consigliato praticare un periodo di digiuno di tre giorni, prima durante e dopo il trattamento, perché migliora l'efficacia dei farmaci somministrati, riduce l'infiammazione, i livelli dei fattori di crescita, come l'IGF-1, e riduce fortemente la glicemia, ovvero la concentrazione di glucosio nel sangue, alimento principale per le cellule e nutrienti indispensabile per i tessuti tumorali. Riducendo i livelli di glucosio, si rende più ostile il terreno di crescita di queste cellule a cui sarà reso molto più difficile proliferare e, inoltre, l'utilizzo dei chemioterapici ad azione tossica su queste cellule, sarà di grandissimo aiuto nel combattere il processo neoplastico.

Numerosi studi attribuiscono al digiuno possibili azioni benefiche, in particolare uno studio eseguito su topi da laboratorio ha dimostrato che digiunare determina una notevole riduzione del numero dei globuli bianchi, che torna a valori normali quando si riprende ad alimentarsi. L'effetto finale è quello di indurre le cellule staminali a porsi in una modalità in cui riescono non solo a generare altre cellule immunitarie, ma anche a invertire l'immunosoppressione causata dalla chemioterapia: si ha così un rafforzamento del sistema immunitario (Chia-Wei Cheng, Gregor B. Adams, Laura Perin, Min Wei, Xiaoying Zhou, Ben S. Lam, Stefano Da Sacco, Mario Mirisola, David I. Quinn, Tanya B. Dorff, John J. Kopchick, Valter D. Longo. Prolonged Fasting Reduces IGF-1/PKA to Promote Hematopoietic-Stem-Cell-Based Regeneration and Reverse Immunosuppression. Volume 14, Issue 6, p810–823, 5 June 2014).

Altri test di laboratorio, hanno dimostrato che il digiuno di breve durata protegge le cellule normali e, potenzialmente, gli esseri umani dagli effetti collaterali dannosi dei vari farmaci chemioterapici. I cicli di digiuno sono stati efficaci allo stesso modo della normale chemioterapia nel ritardare la progressione tumorale ed hanno aumentato l'efficacia di questa contro le cellule del melanoma, del glioma e del cancro al seno. Questa ricerca suggerisce che cicli multipli di digiuno stimolano una sensibilizzazione allo stress differenziata in caso di vari tipi di tumore e questo può risultare utile in un possibile piano di cura del tumore. Molte ricerche devono ancora essere fatte, molti sono i test da eseguire, ma certamente si è capito che il digiuno non è più un processo dai cattivi effetti sul nostro organismo, ma bensì l'opposto. Digiunare può rendere il corpo più forte e resistente e gli può permettere di sopportare e rispondere più efficacemente alle cure antineoplastiche.