Il Ferro

Il Ferro è un elemento chimico (numero 26 della tavola periodica) che, molto spesso, in natura lo si trova in minerali composti da vari ossidi e in percentuali differenti. È l'elemento più comune sulla terra e, allo stato metallico, la principale fonte disponibile in natura sono i meteoriti. Svolge un ruolo primario per lo sviluppo della nostra società, ma anche per il funzionamento e il benessere del nostro organismo.

Il ferro, dal punto di vista biologico, è un oligoelemento essenziale per la vita:

1. partecipa al meccanismo della respirazione;
2. partecipa alle reazioni di ossido-riduzione (proteine ferro-zolfo);
3. è indispensabile per la proliferazione cellulare;
4. favorisce le funzioni cognitive.

Il ferro è presente nel sangue come gruppo prostetico dell'emoglobina.

L'emoglobina è una proteina globulare presente nei globuli rossi e ha il ruolo specifico di trasportare l'ossigeno dai polmoni ai tessuti periferici e l'anidride carbonica dai tessuti ai polmoni. Essendo questi gas scarsamente solubili nell'ambiente acquoso, l'emoglobina aumenta la capacità di trasporto di ossigeno del sangue di circa venti volte (rispetto a quanto si legherebbe in assenza di emoglobina). Per legarsi all'ossigeno, però, deve trovarsi allo stato ridotto di Fe2+, ricco di elettroni. Per far questo, il ferro viene tolto dall'ambiente acquoso e inserito nella tasca idrofobica dell'emoglobina.

A livello cellulare, come trasportatore di elettroni, è coinvolto nelle reazioni di ossido-riduzione, tramite le quali avviene il passaggio degli elettroni lungo la catena di trasporto degli elettroni. Gli enzimi coinvolti sono i centri ferro-zolfo, cioè la ferrodoxina o la NADH deidrogenasi e la Coenzima Q-citocromo c reduttasi.

La reazione avviene secondo questa formula:

2Fe3+ + 2e- --> 2Fe2+ --> 2Fe3+ + 2e- + O2 --> O22- + 2H+ --> H2O

Altri tipi possono essere le catalasi, indispensabili nella detossificazione della cellula da specie reattive dell'ossigeno. Il ferro è un componente essenziale della ribonucleotide riduttasi, un enzima che catalizza la formazione di deossiribonucleotidi a partire da ribonucleotidi ed è fondamentale nella sintesi del DNA, ed è importante per mantenere intatte le facoltà cognitive.

Questo elemento è di importanza determinante per il nostro organismo, ma sia livelli eccessivi sia insufficienti di questo oligoelemento può essere dannoso per la vita, può portare alla genesi di malattie come l'anemia sideropenica, l'emocromatosi, la sindrome di Menkes e la malattia di Wilson. Livelli endogeni di tracce di questo minerale devono essere strettamente regolati. Il suo assorbimento avviene a livello del duodeno, parte iniziale dell'intestino tenue; ovviamente, un cattivo stato di questa porzione del nostro intestino comprometterà l'assorbimento di questo elemento. Alterazioni anatomiche, come assenza totale o parziale dello stomaco o dell'intestino, l'utilizzo smodato di antiacidi, gastroprotettori e antibiotici, l'eccessivo consumo di acido fitico (cereali) e tannini (te, caffè, cacao) può ridurre fortemente il suo assorbimento. Un corretto pH gastrico, sostanze alimentari riducenti (contenenti cisteina), acido ascorbico e rame, favoriscono il corretto assorbimento di ferro. Nella dieta è presente soprattutto in alimenti come carne e derivati di animali, ed è poco biodisponibile nei vegetali perché presente sottoforma di composto chelato complesso difficilmente assimilabile.