Il Metodo Di Bella

Il “Metodo Di Bella” prevede l’utilizzo di un cocktail di sostanze che, sinergicamente, dovrebbero essere in grado bloccare o rallentare lo sviluppo di un tumore. Per descrivere in sintesi e il più chiaro possibile il “Metodo Di Bella”, bisogna basarsi ai due aspetti principali della biologia tumorale. Il tumore ha due caratteristiche essenziali che lo fanno considerare tale e sono:

  • Crescita. È incontrollata, eccessiva, si sviluppa in maniera patologica ed è veloce. La celerità di questa crescita, così come la sua intensità, è molto maggiore rispetto a quella di qualsiasi altro tessuto sano del nostro organismo.
  • Mutazione. Il Dna delle cellule tumorali cambia e cambia anche nel suo programma vitale. L’unità funzionale del Dna sono i geni: l’unità ereditaria fondamentale degli organismi viventi. Le cellule dei tessuti sani reprimono questo processo di mutazione, non permettono che questo possa avvenire perché in un organismo sano le cellule si sono specializzate, ognuna a modo suo, per compiere un determinato compito; il lavoro svolto da queste ultime non deve cambiare, non deve subire cambiamenti, altrimenti andremmo incontro a numerosissime problematiche e non avremmo più la coordinazione e la suddivisione dei compiti che un organismo pluricellulare “sano” deve avere. La cellula tumorale è altamente specializzata in questo procedimento, ha mutazioni continue e rapide che la rendono difficile da eliminare, sviluppa numerose resistenze ai farmacia antineoplastici (ciò spiega l’inefficacia nel tempo di queste terapie) e si possono verificare le recidive, o ricadute, anche a distanza di anni.

Quanto appena detto ci mette in possesso dei due aspetti più importanti e pericolosi che caratterizzano un tumore, ovvero la capacità di crescere fuori controllo e a diverse velocità e la capacità di superare qualsiasi blocco e avversità. La Cura Di Bella cerca di bloccare la coppia di ormoni che rendono possibile il processo di crescita e sviluppo della cellula e sono l’ormone della crescita GH, ovvero la somatotropina, e la prolattina, entrambi prodotti dall’adenoipofisi (ipofisi anteriore), i quali generano una cascata di eventi, cioè producono molecole, che hanno un effetto induttivo della crescita tumorale.

Queste molecole sono fattori di crescita e sono tutti GH-dipendenti; nella crescita tumorale si ha un utilizzo esponenziale di questi elementi, chiamati anche “oncogeni”. Il primo sistema da attuare, per combattere questo meccanismo, è quello di inibire quelle sostanze senza le quali il tumore non riesce a svilupparsi, cioè l’ormone della crescita GH, la prolattina e i fattori di crescita da questi dipendenti. Inoltre, si è individuato, a livello della membrana cellulare, che il recettore dell’ormone della crescita e della prolattina sono coespressi, funzionano insieme, mandando degli stimoli amplificati che sono molto efficaci nel processo di crescita. Numerosi studi confermano che nei tumori più aggressivi c’è una presenza abnorme di ormone della crescita e che la possibile cura può avvenire con la somministrazione di somatostatina, un ormone polipeptidico in grado di inibire la crescita di GH, TSH, ACTH e prolattina, ma però questa non viene ancora usata. Anche la melatonina stessa può essere indispensabile a questo scopo: si è scoperto che questa possiede oltre 20 linee di segnalazione antitumorale.

La mutazione, ovvero la capacità della cellula tumorale di cambiare e difendersi, avviene nel Dna, nella sequenza dei geni responsabili della mutazione; per evitare questo processo bisogna inattivare, o comunque silenziare, questi geni e questo avviene tramite la somministrazione di:

  • Tre frazioni di vitamina A purissima ad alta concentrazione
  • Vitamina E allo stato puro
  • Melatonina biologica
  • Vitamina D3

Questi composti hanno una grande documentazione scientifica, visibile sul portale internet Pubmed.

È indispensabile, però, che questo procedimento sia fatto il prima possibile altrimenti la cellula tumorale avrà già sviluppato la capacità di produrre da se gli ormoni della crescita che gli servono e le terapie saranno del tutto inefficaci. Inoltre, l’utilizzo di chemio e radioterapia non migliora l’evolversi della patologia tumorale, a volte la peggiora, in quanto si sviluppano una forte immunosoppressione e una grande tossicità nell’organismo.

Di Bella, soprattutto il padre, è stato molto contestato e accusato di numerose colpe che andavano dall’inefficacia della cura alla smania di arricchirsi. Sono pochissimi i casi andati a buon fine (del resto lo stesso accade anche con chemio e radioterapia), ma di recente un certo Dott. Umberto Veronesi (se non sapete chi sia vi consiglio di andare a documentarvi) ha dato ragione al Metodo Di Bella riferendo di un caso di un giovane trentenne di Cosenza, malato di carcinoma, in cui c’è stata la regressione della malattia.

Detto questo è essenziale che ogni malato di cancro possa scegliere quale trattamento voler effettuare, deve essere consapevole che non esistono solo le consuete cure che il sistema sanitario ci mette a disposizione, ma che sono numerose le terapie integrative da poter associare. È opportuno non aggrapparsi a false speranze e non fidarsi di chi promette prodigiose cure e miracolose guarigioni: il tumore è una condizione patologica gravissima, difficilissima da trattare e da sconfiggere. È essenziale affidarsi a specialisti e sentire più pareri possibile, cercando di avere più soluzioni e farle cooperare per arrivare a una soluzione comune: la cura e il benessere del malato.

Fonte: pubblicazione del 26/01/2015 del  Dott. Giuseppe Di Bella