Lo Zinco

Lo Zinco è un elemento chimico di simbolo Zn e numero atomico 30. Nella tavola periodica si trova tra i metalli di transizione (Gruppo 12, Periodo 4), ha un unico numero di ossidazione pari a +2 e ha cinque stabili isotopi. È tra i minerali più abbondanti della crosta terrestre, il ventiquattresimo per la precisione, ed è chimicamente molto simile al magnesio, sia per dimensioni che per stato di ossidazione. Una lega di questo elemento, l’ottone, è la più antica fabbricata dall’ uomo; sono stati trovati manufatti d’ottone risalenti al decimo secolo avanti Cristo in Palestina[1] e al settimo secolo avanti Cristo in Grecia[2]. Lo zinco è considerato un elemento essenziale nella crescita degli esseri umani, presente nell’organismo in quantità superiore a quella di qualsiasi altro oligoelementi al di fuori del ferro, e degli animali ed è considerato dalla società di oggi come minerale avente funzione biologica eccezionale per promuovere la salute pubblica, soprattutto in fase pre-neonatale e per lo sviluppo post-neonatale.[3]

La carenza di zinco colpisce circa due miliardi di persone nel mondo, principalmente nei paesi in via di sviluppo, ed è associata alla promozione di molte malattie.[4] Nei bambini provoca ritardo della crescita, pubertà ritardata, infezioni, reazioni di ipersensibilità e diarrea.[3] Si ritiene sia un ottimo antiossidante, utile per proteggere la pelle e i muscoli dai processi di invecchiamento precoce[5], favorisce la guarigione conseguente a un infortunio[5] ed è efficace per il trattamento del disturbo depressivo maggiore (MDD).[6] 

Lo zinco è anche molto importante perché in grado di svolgere un ruolo centrale sul sistema immunitario e le persone caratterizzate da carenze di questo elemento, come già detto in precedenza, sviluppano una maggiore suscettibilità ad una varietà di agenti patogeni. È chiaro che lo zinco colpisce gli aspetti multipli del sistema immunitario, dalla barriera della pelle alla regolazione genica all'interno dei linfociti. Lo zinco è cruciale per il normale sviluppo e le funzioni delle cellule che mediano l'immunità non specifica, quali neutrofili e cellule natural killer. Una carenza di questo oligoelemento colpisce anche lo sviluppo dell’immunità acquisita impedendo lo svolgimento di determinate funzioni da parte dei linfociti T, come l'attivazione e la produzione di citochine, e linfociti B. Allo stesso modo, la produzione e lo sviluppo di anticorpi mediata dai linfociti B, in particolare dell'immunoglobulina G (IgG), è compromessa. Il macrofago, una cellula fondamentale in molte funzioni immunologiche, è influenzato negativamente dalla carenza di zinco.[7,8,9] In generale, la supplementazione di zinco risulta essenziale e permette di combattere il raffreddore comune. Il meccanismo biologico non è chiaro, ma il vantaggio della sua assunzione sembra essere dovuto ad effetti locali nella regione orofaringea, dal momento che la somministrazione nasale dello zinco ha anche accorciato la durata del raffreddore.[10,11]

Fonti bibliografiche.

          1. Greenwood 1997, p. 1201
          2. Craddock, Paul T. (1978). "The composition of copper alloys used by the Greek, Etruscan and Roman civilizations. The origins and early use of brass". Journal of Archaeological Science 5 (1): 1. doi:10.1016/0305-4403(78)90015-8.
          3. Hambidge, K. M. & Krebs, N. F. (2007). "Zinc deficiency: a special challenge". J. Nutr. 137 (4): 1101–5. PMID 17374687
          4. Prasad, A. S. (2003). "Zinc deficiency : Has been known of for 40 years but ignored by global health organisations". British Medical Journal 326 (7386): 409–10. doi:10.1136/bmj.326.7386.409. PMC 1125304. PMID 12595353.
          5. Milbury, Paul E.; Richer, Alice C. (2008). Understanding the Antioxidant Controversy: Scrutinizing the "fountain of Youth". Greenwood Publishing Group. p. 99. ISBN 0-275-99376-0.
          6. Hambidge, KM & Krebs, NF (2007). "Zinc deficiency: a special challenge". J.Nutr. 137 (4): 1101–5. PMID 17374687.
          7. Todd WR, Elvejheim CA, Hart EB. Zinc in the nutrition of the rat. Am J Physiol 1934;107:146–56.
          8. Prasad AS. Discovery of human zinc deficiency and studies in an experimental human model. Am J Clin Nutr 1991;53:403–12.
          9. Kay RG, Tasman-Jones C. Acute zinc deficiency in man during intravenous alimentation. Aust N Z J Surg 1975;45:325–30.
          10. Hirt, M; Nobel, S; Barron, E (2000). "Zinc nasal gel for the treatment of common cold symptoms: A double-blind, placebo-controlled trial". Ear, nose, & throat journal 79 (10): 778–80, 782. PMID 11055098.
          11. Mossad, SB (2003). "Effect of zincum gluconicum nasal gel on the duration and symptom severity of the common cold in otherwise healthy adults". QJM : monthly journal of the Association of Physicians 96 (1): 35–43.