Relazione dott.ssa Francalanci Isa - Io Bene 2014

La relazione è stata esposta dalla dott.ssa Isa Francalanci, biologa, ricercatrice e informatrice per l’azienda Freeland di Bussolengo che si occupa da quasi vent’anni di micoterapia e funghi medicinali. L’esposizione è avvenuta a Verona, presso villa Bernini Buri, durante la seconda edizione della fiera “Io Bene”, in sala conferenze al primo piano.

Gli argomenti principali sono stati la disbiosi intestinale, l’acidosi sistemica e la candidosi intestinale; di seguito troverete un breve sunto di quanto è stato detto in aula.

Siamo ciò che mangiamo”. Aforisma appropriato per dare l’idea di come il cibo sia fondamentale per il benessere del nostro organismo. Il mondo occidentale è caratterizzato da uno stile di vita, ritmi frenetici e da una società che provocano forte stress, cattiva alimentazione e inquinamento dell’ambiente; è necessario, per cui, preservare il nostro corpo da questi fattori esogeni. Sappiamo come un’alimentazione ricca di proteine, zuccheri, lieviti, coloranti, conservanti, etc., sia causa di infiammazione sistemica che provoca, di conseguenza, aumento anomalo dei normali livelli di cortisolo; il cortisolo è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali che ha come azione fisiologica primaria l’induzione dell’aumento della glicemia e, in secondo luogo, quella di contrastare l’infiammazione.

L'eccesso di quest'ormone viene detto ipercorticosurrenalismo e ha come sintomi stanchezza, osteoporosi, iperglicemia, diabete mellito tipo II, perdita di tono muscolare e cutaneo, colite, gastrite, impotenza, perdita della libido, aumento della pressione arteriosa e della concentrazione sanguigna di sodio, strie cutanee, depressione, apatia, euforia, diminuzione della memoria. Tutto questo, però, è anche causa di disbiosi, soprattutto a livello intestinale, che si traduce con la proliferazione errata di ceppi della flora batterica, in maggioranza quelli della candida. La disbiosi fa in genere riferimento ad un'alterazione della microflora, prevalentemente batterica, che alberga nell'intestino umano, sopratutto in quello crasso (disbiosi intestinale). A tale livello è infatti presente una straordinaria quantità e varietà di microrganismi. È molto importante che il normale equilibrio di questa flora batterica venga preservato in modo tale che non vi sia sviluppo incontrollato di alcuni tipi di ceppi batterici rispetto ad altri che può provocare il cambiamento, di quest’ultimi, da simbionti a parassiti. La disbiosi può provocare diversi disturbi a livello dell’apparato digerente, ma ciò che colpisce di più è che può portare a gravi disordini del sistema immunitario e alle relative conseguenze (aumentata suscettibilità ad infezioni, allergie, malattie autoimmuni ecc).

È stato scoperto, con gli ultimi studi fatti in questo campo, che questo particolare stato patologico, molto spesso neanche riconosciuto come tale, è conseguenza dell’acidosi sistemica; l’acidosi è una condizione patologica dell’organismo in cui siano prodotte o introdotte in misura superiore alla norma sostanze acide, oppure siano sottratte sostanze alcaline, così che il pH del sangue, normalmente alcalino (pH 7,35), ed i liquidi del corpo perdano il giusto pH, tendendo all’acidità più o meno intensa. È una condizione pericolosa per il nostro organismo: crea alterazioni delle funzioni cellulari, intossicazione, stanchezza, stati infiammatori nei tessuti, irritabilità-eccitazione del sistema nervoso, aumento delle tossine circolanti nelle cellule e depositate nei tessuti, e quindi dei radicali liberi, indebolimento del sistema immunitario, intossicazione del fegato e del sistema linfatico, ecc. Il nostro organismo creca di contrastare questo fenomeno mobilitando da ossa, capelli, unghie, muscoli (o comunque in generale tutti i tessuti) sali minerali alcalinizzanti come lo ione potassio o il calcio e conseguente carenza di questi sali nel nostro corpo. L’acidosi, come già detto, porta alla proliferazione incontrollata della candida con formazione di una patologia denominata “candidosi”.

La candidosi è una forma di disbiosi intestinale in cui c’è una variazione della qualità e quantità della flora batterica; in particolari condizioni, da simbionte, diventa un organismo patogeno causando numerosissime problematiche sia a livello superficiale sia a livello più interno. La trasformazione della candida causa uno stato infiammatorio della mucosa intestinale, con formazione di porosità (non c’è più l’adesione cellulare) e il passaggio di materiale indigerito (comprese le proteine) che porterà all’insorgere di patologie croniche e autoimmuni, anche gravi.

La medicina allopatica utilizza antifungini e antibiotici per trattare questo tipo di problema, ma quest’ultimi provocano ulteriore disordine intestinale (con deplezione di parte della flora batterica) che peggiora ulteriormente la proliferazione della candida. Una delle peculiarità principali di questo parassita è la grande capacità di innestarsi in varie zone dell’organismo in tempi rapidissimi rendendone molto complicato il controllo e l’estirpazione.

È molto complicato fare una diagnostica di questa particolare malattia e, spesso, molte persone devono aspettare mesi, se non anni, per ricevere una diagnosi adeguata e iniziare a procedere con un qualche trattamento utile; questo però accadrà in tempi talmente lunghi che si sarà già instaurato uno stato cronico la cui cura sarà veramente lunga e complicata. Molto spesso l’unica soluzione per riuscire a capire se il paziente è affetto o meno da candidosi bisogna colloquiare con quest’ultimo e cercare di capire il quadro clinico.

I prebiotici sono un’ottima soluzione per eliminare la candidosi; prebiotici molto importanti, presenti in natura, sono i funghi: sono ricchi di fibre alimentari (altamente alcalinizzanti) e si sostanze, come i terpenoidi, ad azione battericida. L’utilizzo di integratori è molto importante, ma deve esserci un contorno di supporto adeguato; questo cosa significa? Significa che bisogna avere un corretto stile di vita caratterizzato da un’alimentazione non acidificante e tossica, da attività fisica adeguata e da condizioni rilassanti o non-stressogene. Tutto questo permetterà di avviare un processo di detossificazione dell’organismo, cercando di controllare questa proliferazione incontrollata e avviare un processo di guarigione.

A questo punto ci si chiede: come mai usare i funghi per combattere i funghi? I funghi sono molto più simili agli animali che alle piante; gli staphylococchi e gli escherichia coli sono organismi patogeni che aggrediscono e possono debellare i funghi. Lo stesso accade nell’uomo e questo fa capire che i meccanismi che i funghi mettono in atto per contrastare questi organismi possono essere usati da noi per dare supporto al nostro organismo. L’utilizzo della micoterapia, in questo campo, è per cui molto indicata e preferibile rispetto ad altri tipi di supporto; è importante però che la nostra alimentazione si a corretta e che lo stesso stile di vita sia sano altrimenti non si riuscirà a debellare questa patologia.