Virus Zika

Il virus Zika (ZIKV) è un RNA virus, cioè che utilizza l’RNA (acido ribonucleico) come materiale genetico, appartenente alla stessa famiglia del virus della febbre gialla: i Flaviviridae. È stato isolato per la prima volta da un macaco nella foresta di Zika nel 1947 e non ha mai causato particolari problemi alla popolazione mondiale, non essendosi mai verificate epidemie gravi o, perlomeno, non vi sono testimonianze di gravi casi di contagio.

Viene trasmetto all’uomo tramite la puntura di insetto infetto e per questo motivo è definito un arbovirus, ovvero virus che viene trasmessi agli uomini dagli artropodi, categoria a cui appartiene la zanzara. I tipi di zanzare che comunemente possono fare da vettore del virus sono la Aedes aegypti e la Aedes albopictus, nota anche come zanzara tigre.
I sintomi non sono gravi, infatti si verificano solo un po’ di febbre, eruzioni cutanee, dolori articolari e arrossamento degli occhi, e solamente un quinto delle persone colpite si ammala. Non esistono vaccini contro questo virus e solitamente si attende che il sistema immunitario dell’organismo arresti l’infezione. È importante sapere che il virus non è letale per l’uomo e non vi sono ancora casi di decessi documentati.

Nell’ultimo periodo, però, il virus Zika è salito alla ribalta della cronaca perché sembrerebbe esser causa dello sviluppo di una particolare patologia: la Microcefalia. Questa malattia rara è caratterizzata da una malformazione neurologica in cui la circonferenza del cranio è molto più piccola della media. È una malattia congenita, ma si ritiene che cause esterne possano provocare lo sviluppo di questa condizione clinica. In particolare, il contagio da virus Zika in gravidanza sembrerebbe favorirne la formazione nel neonato, teoria supportata dal fatto che, in Brasile, il virus ha contagiato un milione e mezzo di persone dal suo arrivo a Maggio 2015 e i medici del Pernambuco, uno degli stati nordorientali del paese, hanno notato un forte aumento di neonati con microcefalia.

L’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha lanciato l’allarme sulla pericolosità di questo virus nelle Americhe, continenti in cui «si sta diffondendo in maniera esplosiva», tanto che nel prossimo futuro sono attesi fino a 3-4 milioni di casi. I Paesi in cui è presente l’epidemia di virus Zika a rapida evoluzione sono i quelli appartenenti al Sud America, mentre in Centro America il contagio è ancora blando. Il Ministero della Salute italiano consiglia alle donne in gravidanza o a soggetti colpiti da patologie croniche gravi di evitare le zone colpite.

Detto questo, bisogna tenere a mente che non è mai favorevole viaggiare quando si è in gravidanza o si è malati gravemente di una qualche patologia, soprattutto in quei paesi in cui la qualità di vita è inferiore e vi è un alto rischio di contrarre malattie causate dalla puntura di insetti (le aree tropicali soprattutto come Africa, Penisola Indiana, Australia, Oceania, America meridionale e centrale.). Non bisogna creare nuovi allarmismi come successo, ad esempio, con l’influenza H1N1, conosciuta con il nome di influenza suina, che dal 13 ottobre all'8 novembre 2009 i casi stimati in Italia sono stati 1.521.000 e la percentuale dei decessi in Italia causati dall'influenza A è stata dello 0,029 per mille, contro il 2 per mille della normale influenza[1].

Questo dimostra che creare allarmismi inutili non fa altro che aumentare la paura nella popolazione mondiale senza un motivo fondato. È giusto essere accorti ed evitare di andare in quei paesi in cui il virus Zika sta contagiando la popolazione, ma è anche vero che parlare di pandemia in questo momento sembra quantomeno inopportuno.

Fonti bibliografiche:

1. articolo sul corriere "Germania, due morti dopo il vaccino", corriere.it. URL consultato il 16 novembre 2009.