In-Forma

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Il piacere di piacersi è per molti un obiettivo da raggiungere, ma che esige prodotti e servizi altamente professionali. Infatti, essere sani, sentirsi bene e affrontare la vita quotidiana con serenità, non è quello che ognuno di noi vorrebbe? Tuttavia lo stile di vita odierno con alimentazione spesso errata, abuso di medicinali, inquinamento, alcool, fumo, stress, ecc. non ci permette di raggiungere questi obiettivi. Spesso, anche prestando attenzione alle regole più sane non basta per realizzare i nostri progetti...
 
Freeland rappresenta, nell'ambito della sua filosofia, un nuovo modo di pensare e costruire il proprio benessere finalizzato a garantire e mantenere lo stato di salute e farvi fronte in modo adeguato laddove esso sia minacciato e propone pertanto uno stile di vita che potremmo indicare come: “Il principio e la fine di un'epoca”.
 
“Il principio di un'epoca in cui l'uomo prende coscienza in modo reale e concreto, che la prevenzione deve essere al centro del nostro stile di vita, perché è il sistema più efficace ed economico per preservare questo dono”, “La fine di un'epoca in cui il BenEssere era legato solo al “Sentirsi bene fisicamente ed esteriormente” e non all'armonia tra corpo, spirito e anima e si prenda coscienza che queste sono due facce di un'unica medaglia, nel senso olistico del termine, e non una faccia su due medaglie”.
 
Se è vero che la partecipazione comincia dall'informazione, il nostro compito è promuovere il cambiamento. In conclusione:
 
L'InformAzione per promuovere la PartecipAzione
 
La FormAzione per stimolare e favorire il Cambiamento e l'IntegrAzione.
 

Obiettivi e strategia

L'obiettivo è quello di acquisire una clientela sensibile al benessere che utilizzi i nostri prodotti non come la panacea di tutti i mali, ma come supplementi nutrizionali indirizzati a conservare e rafforzare lo stato di BenEssere, le difese naurali del nostro organismo.
 

I risultati cui aspiriamo nel diffondere la filosofia del BenEssere si focalizzano sulla consapevolezza e la sensibilizzazione che è “meglio prevenire che curare”

La strategia aziendale per raggiungere questo obiettivo è quella di informare e formare il consumatore ad una “Cultura del BenEssere ” con l'ausilio di operatori del mondo medico, sportivo, estetica e della medicina naturale.
 
l piacere di piacersi è per molti un obiettivo da raggiungere, ma che esige prodotti e servizi altamente professionali. Infatti, essere sani, sentirsi bene e affrontare la vita quotidiana con serenità, non è quello che ognuno di noi vorrebbe? Tuttavia lo stile di vita odierno (alimentazione errata, abuso di medicinali, inquinamento, alcool, fumo, stress, ecc.) non ci permette di raggiungere questi obiettivi. Spesso, anche prestando attenzione alle regole più sane non basta per realizzare i nostri progetti.
 
Noi siamo il prodotto di ciò che mangiamo ed assimiliamo.  L'uomo grazie a un'incredibile rete di neuroni con un numero di collegamenti superiore a quello di tutte le stelle presenti nell'universo, è in grado di svolgere attività mentali, intellettuali e spirituali più di qualunque altro essere al mondo. Ma perché questa meravigliosa creazione possa funzionare, deve nutrire quotidianamente i miliardi di cellule di cui è composta, e tanto più correttamente lo farà, tanto più a lungo e meglio, potrà vivere. Essendo l'uomo moderno inoltre sempre più propenso al miglioramento della vita più che all'allungamento a tutti i costi, quindi con una filosofia che è passata da “aggiungi anni alla tua vita” a “aggiungi vita ai tuoi anni”, ritardare l'invecchiamento viene inteso come stadio verso una vecchiaia serena e relativamente sana.
 
I miliardi di cellule di cui il nostro corpo è composto sono organizzate in tessuti, organi ed apparati, vengono rifornite delle sostanze essenziali per la vita (proteine, zuccheri, grassi, vitamine, minerali e oligoelementi) grazie all'apparato circolatorio (vene, arterie e vasi linfatici). Il primo passo avviene attraverso l'alimentazione con la quale cerchiamo di fornire alle nostre cellule quello di cui necessitano. Dopo di che, grazie a due complessi e straordinari processi ,la digestione e l'assorbimento , il cibo assunto con l'alimentazione viene scomposto in frammenti molecolari, che vengono assorbiti, immagazzinati ed utilizzati nelle varie reazioni biosintetiche, mentre vengono separati ed eliminati i componenti non utilizzabili. Per varie ragioni, che vedremo in seguito, accade purtroppo frequentemente che l'odierna alimentazione non garantisca l'apporto dei micronutrienti necessari e ne fornisca, o ci nutriamo, in eccesso di quelli dannosi (vedi tabella). Quindi, l'impoverimento nutrizionale degli alimenti, la nostra scarsa attenzione a cosa e a quanto mangiamo, o troppo o troppo poco, e la scorretta Risultato: alle cellule del nostro organismo pervengono meno nutrienti creando squilibri, carenze, che notiamo solo all'insulto di qualche grave disturbo. Una statistica riporta che circa il 70 % delle visite mediche ha come origine diretta o indiretta, un problema dovuto a cattiva, errata nutrizione. Ma del resto chi riesce a levarsi dalle cattive abitudini diventate, giorno dopo giorno, care e proprie?
 
La salute cellulare è pertanto fondamentale e incide sulla qualità della nostra vita perché facendo funzionare bene una cellula, faremo funzionare bene il tessuto, l'organo, l'apparato ed infine l'organismo. Il suo raggiungimento oggi ci è reso però assai difficoltoso perché viviamo in un momento di “Nutritional gap”, originato dalla carenza di nutrienti (sali e vitamine) nell'alimentazione odierna rispetto a quella del passato. Tutto ciò causa un decadimento fisiologico della matrice nutrizionale delle nostre cellule e quindi uno squilibrio o blocco di determinate funzioni organiche o energetiche, che conducono a patologie più o meno gravi. Questo percorso può durare, a seconda dei casi, anche decenni, perché partendo da una carenza, si passa ad una inadeguata riserva, ad un'alterazione biochimica organica ad una carenza subclinica asintomatica per terminare, come punta di un eisberg, con una patologia (carenza conclamata) dove spesso sono necessari interventi drastici e che talvolta risultano anche tardivi.
 
I primi segnali si notano quando carenze subcliniche asintomatiche non generano gravi manifestazioni patologiche, bensì malesseri generici del tipo: cali d'energia, stanchezza cronica, problemi di circolazione, problemi d'insonnia, problemi digestivi (stitichezza, gonfiori). Malesseri con i quali conviviamo, fino al punto di sottovalutarli e dimenticarli.
 
Queste carenze nutrizionali sono originate dai cambiamenti così veloci e radicali accaduti negli ultimi quaranta anni, sia nel settore tecnologico sia alimentare. Infatti nello spazio di una sola generazione si è passati dall'era della trazione animale a quella del motore a reazione dalle fonti di energia naturali, quali carbone e legna, si è passati a quella delle megacentrali elettriche e nucleari. Le alchimie dei laboratori chimici hanno sfornato decine di migliaia di nuovi composti e materiali, tra cui molti destinati all'agricoltura.
 
Qui di seguito descriviamo alcune problematiche, per suscitare qualche vostra riflessione:
 

Le nostre cattive abitudini alimentari

La nostra alimentazione moderna è ricca di elementi che dovrebbero essere eliminati e carente di molti altri indispensabili al nostro organismo:
  • Eccessi
  • Grassi
  • Colesterolo
  • Alcool
  • Proteine animali
  • Zucchero
  • Conservanti
  • Cibi raffinati
  • Sale
  • Nicotina
  • Carenze
  • Acqua
  • Fibre
  • Vitamine
  • Sali minerali
  • Oligoelementi
  • Erbe officinali
  • Aminoacidi essenziali
  • Proteine vegetali
  • Acidi grassi insaturi
  • Coltivazioni industriali

 

In questo contesto si è passati da una situazione rurale ad una industriale vera e proprio. I piccoli appezzamenti (a monocoltura alternata) sono sostituiti da grandi estensioni a colture intensive che tramite un massiccio utilizzo di fertilizzanti consentono di mantenere elevatissime rendite per ettaro, sia si tratti di verdura o frutta, che di cereali o semi di girasole, ma vanno a depauperare la ricchezza nutritiva (minerali) del terreno stesso. Sembrerebbe il trionfo della tecnologia umana sulla natura, ma le cose non stanno proprio così. Tutto ciò che cresce dalla terra assorbe le sostanze in essa contenute e le riconsegna all'uomo, ultimo anello della catena alimentare. Molte ricerche hanno dimostrato infatti la correlazione tra microelementi presenti o meno nel terreno e lo sviluppo di patologie umane. I cosiddetti “orti del cancro” sono terreni privi di microelementi minerali: la mancanza di pochi microgrammi di selenio o manganese può portare allo sviluppo di gravi patologie. Inoltre l'uso sconsiderato di concimi industriali, fertilizzanti, antiparassitari aggrava la situazione inquinando le falde acquifere di “nitrati e fosfati” portando sulla tavola prodotti con un ridotto contenuto nutrizionale e una quantità impressionante di sostanze dannose per l'organismo. L'americano medio, tra conservanti, coloranti, additivi vari, incamera ogni giorno diversi grammi di tali sostanze. L'europeo non si alimenta comunque molto meglio visto che recenti controlli hanno dimostrato che la maggior parte di frutta e verdura che mangiamo contiene pesticidi in quantità eccessiva e molti di questi hanno sospetta azione cancerogena.
 

Maturazione e conservazione di frutta e ortaggi

La raccolta di frutta acerba e conseguente maturazione forzata con gas etilene, la stufatura che accelera questo processo senza però rispettare la fisiologia evolutiva naturale del prodotto, l'esposizione ai raggi UV nei supermercati, la conservazione più o meno forzata in particolari celle frigorifere e cotture elaborate, danneggiano la loro qualità dal punto di vista nutrizionale. A questo punto, chi è in grado di sapere da quanto tempo sono stati raccolti frutta e ortaggi al momento dell'acquisto?
 

Carni

Il pericolo di epidemie negli allevamenti intensivi con animali in condizioni estreme per numero e mancanza di spazio, comporta l'uso di antibiotici a scopo preventivo e di ormoni per ottenere un veloce aumento di peso. Tutto questo, unito all'impiego di sostanze xenobiotiche nella conservazione di carni e insaccati, come antimuffa, antiputrefattivi, conservanti ecc, essendo sostanze vive dal punto di vista biochimico e quindi metabolizzate dal nostro organismo, generano col tempo, l'insorgere di certe patologie.
 

Stile di vita ed alimentazione

La costante fretta porta all'utilizzo dell'auto e quindi a svolgere poco movimento, a consumare pasti spesso preconfezionati oppure cibi Fast food, tutti con basso valore nutritivo ma alto contenuto calorico e a mangiare velocemente. Il tutto, unito anche allo stress lavorativo e personale, genera problemi come gonfiori, coliti, ulcere e sovrappeso.
Vari problemi ambientali
 
L'inquinamento causato dall'immissione d'ossidi d'azoto e zolfo nell'atmosfera, alla base della formazione di “piogge acide” che originano l'acidificazione del suolo su cui ricadono e quindi il danneggiamento di foreste e laghi, più l'inquinamento elettro-magnetico, acustico, termico, radioattivo ecc. non sostengono il nostro stato psico-fisico.
 
Per concludere, citiamo le ultime follie “tecnocratiche” che hanno portato al morbo della “mucca pazza”. Come affermava Rudolf Steiner già nel 1923: “ come si possono nutrire degli erbivori direttamente con della carne (anche cadaveri morti per malattia), se questi hanno un organismo strutturato per trasformare alimenti vegetali in carne?”. E' come una fabbrica finalizzata alla creazione di un prodotto con determinate materie prime che non le pervengono: quale sarà il risultato finale? Continuando: l'industria genetica ha messo in commercio vari alimenti manipolati geneticamente (transgenici, OGM), tra cui soja e mais senza segnalarlo sull'etichetta. Chi si nutrirà, volontariamente o involontariamente, di questi prodotti subirà ripercussioni negative a medio-lungo termine? O è anche questo solo un business per le grandi multinazionali della chmica?
 
Se il tumore viene mangiando …. (tratto da “si può” ass. Su Fraili)
 

Agricoltura industriale = agricoltura e alimentazione inquinata

Premettendo che secondo studi epidemiologici svolti nei paesi occidentali, circa il 38% di tutti i tumori diagnosticati deriva da abitudini alimentari errate e/o carenziali, registriamo che l 'Italia nel 1990 ha speso 1.057 milioni di dollari nell'acquisto di fitofarmaci destinati all'agricoltura, seconda dopo la Francia e sesta nel mondo, in una classifica non invidiabile dal punto di vista della salute. Questi antiparassitari chimici sono talmente diffusi nell'intero mondo animale che sono stati trovati perfino nel corpo dei pesci di remoti laghi, nelle uova degli uccelli, nell'essere umano, al punto da fare ritenere che non ci siano più soggetti immuni.
Inoltre, l'usuale e necessaria disinfestazione, dal punto di vista dell'agricoltura intensiva, sviluppa una maggiore resistenza ai pesticidi da parte degli insetti nocivi, dei quali più di 1600 specie dal 1940 ad oggi, hanno potenziato una resistenza tale verso i principali pesticidi, costringendo l'industria chimica ad aumentare l'efficacia dei principi attivi per vincere questa lotta.
 
Un altro aspetto gravissimo è la contaminazione delle risorse idriche per l'inquinamento delle falde generato dai fertilizzanti, erbicidi e dai rifiuti animali. I rifiuti organici degli allevamenti contengono infatti, grandi quantità di azoto, fosfati, potassio, rame, zinco, cadmio ed altri metalli pesanti. Da una ricerca in Europa, è stato appurato che più del 90 % dei fiumi controllati, presentava concentrazioni di nitrati superiori ai livelli stabiliti dall'OMS per l'acqua potabile. Continuando sul tema agronomico, è opportuno aggiungere che impiegando oramai soprattutto concimi a base di potassio, piuttosto che di magnesio, poiché i primi hanno una rapida crescita e maggiore resa, stiamo creando una carenza di magnesio con i relativi scompensi a livello cellulare. Ricordiamoci inoltre che l'acqua del nostro pianeta è sempre la stessa, che ciclicamente e di continuo evapora, forma le nubi e precipita sulle nostre coltivazioni e su di noi.
 
Di ciò siamo tutti responsabili e vittime. Vogliamo tutto velocemente, bello da vedersi, ma magari poco sano. Ci siamo abituati alla frutta lucida, perfetta, finta, dimenticandoci che è meglio un frutto meno bello, di uno avvelenato.
 
Per fortuna oggi si torna a prestare attenzione a certe cose: sono in aumento le coltivazioni biologiche e gli allevamenti naturali, ma la maggior parte di noi ancora mangia veleni e sostanze tossiche tutti i giorni. Molte le respiriamo e le facciamo respirare ai nostri bambini e ci vorrà del tempo, prima che vengano intraprese azioni sostanziali per risolvere i suddetti problemi, anche perché vi sono implicati molteplici interessi economici.
 

Obiettivi di una corretta e ottimale alimentazione:

  • Garantire il massimo rendimento biologico
  • Prevenire sovraccarichi o carenze metaboliche
  • Rispettare la stagionalità degli alimenti
  • Essere preferibilmente di origine biologica
  • Seguire un equilibrato e variegato regime alimentare

 

La gravità delle malattie cardiovascolari

Già nel 1991 OMS affermava che il 70% delle malattie cardiovascolari si possono prevenire con una mirata integrazione alimentare. Nonostante la conoscenza di questo dato, il risultato che viene riscontrato nelle statistiche odierne, è che, oltre ad avere raggiunto un'enorme diffusione e colpire soggetti sempre più giovani, rappresentano nella maggior parte delle società occidentali la principale causa di morte (in Italia circa il 40%). L'arteriosclerosi, una di queste malattie, è un processo lento e progressivo in cui le pareti dei vasi arteriosi, si ispessiscono e induriscono a causa di depositi di colesterolo, di altre sostanze grasse e di proteine fibrose. L'accumulo di questi depositi porta ad una riduzione del calibro dei vasi e ne rende le pareti meno elastiche. Nei casi di arteriosclerosi grave, le vie del sangue sono molto strette e contorte, inoltre rotture del rivestimento endoteliale fanno si che spesso lembi di tessuto rimangano sospesi lungo i vasi sanguigni. Su queste irregolarità della superficie si raccolgono minuscoli coaguli di sangue che ingrandendosi ridurranno il calibro dei vasi creando conseguentemente uno stato d'ischemia, cioè un insufficiente rifornimento di sangue nell'area irrorata da queste arterie. Se il flusso sanguigno viene completamento interrotto in qualsiasi regione, si avrà l'infarto, cioè la morte dei tessuti. Se ciò accade nei vasi che irrorano il muscolo cardiaco, si avrà l'infarto coronario. Nel cervello si può verificare un infarto cerebrale, che può provocare una paralisi parziale o la morte, a seconda della regione colpita. I fattori che contribuiscono a generare le malattie cardiovascolari e l'arteriosclerosi sono molti, eccoli:
 
   • Pressione sanguigna
     Soggetti con elevata pressione sanguigna hanno in media, una probabilità di avere un attacco cardiaco 2,2 volte superiore, a quelli con pressione entro i limiti
 
   • Fumo
     I fumatori hanno una probabilità di avere un attacco di cuore 1,9 superiore di chi non fuma
 
   • Colesterolo
     Coloro che hanno alti livelli di colesterolo nel sangue, hanno una probabilità di avere un attacco cardiaco 1,75 superiore di quelli che hanno valori normali.

Quando questi fattori si combinano i rischi aumentano drasticamente. Per esempio, un accanito fumatore, con alto contenuto di colesterolo ed alta pressione, ha un livello di rischio che è 8,5 volte superiore a quello di chi non ha nessuna di queste problematiche.
 
Dopo le considerazioni fatte fino ad ora, appare evidente che oggi è certo ben difficile riuscire a fornire al nostro organismo tutte le sostanze di cui ha bisogno tramite la sola alimentazione (che anzi ne apporta di dannose). Pertanto senza essere dei fautori assoluti della “pillola terapia”, il nostro orientamento è verso un'ineccepibile necessità di una corretta nutrizione unita però ad una mirata supplementazione, anche solo ciclica, per garantire all'organismo l'apporto necessario di elementi nutritivi fondamentali che gli permettano di svolgere al meglio le sue funzioni, come una macchina perfetta qual è. Come affermava il premio Nobel Linus Pauling, qualsiasi disagio fisico e anche mentale, può essere ricondotto a carenze nutrizionali che determinano il cattivo funzionamento di quella macchina incredibilmente complicata che è il nostro corpo: la mancanza di un solo "bullone" basta per farla inceppare. E i nostri bulloni sono i circa 50 elementi nutritivi che ogni giorno non dovrebbero mancare sulla nostra tavola”.
 
La missione è quella di promuovere benessere con il concetto “Meglio prevenire che curare”, perché la comparsa dei primi sintomi molto spesso rivela patologie giunte a livelli irreversibili, che spesso, se individuate nello stadio iniziale, possono essere curate in modo efficace.